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Non Bruciamoci Pisa: comunicato stampa, 26 gennaio 2012

Argomento: comunicato_stampa

riceviamo e pubblichiamo integralmente il comunicato stampa del Comitato Non Bruciamoci Pisa del 26 gennaio, relativo ai malfunzionamenti degli ultimi mesi dell’inceneritore di Ospedaletto

 


 

Con questa nota intendiamo mettere  al corrente la popolazione Pisana delle  principali informazioni estratte dai documenti da noi richiesti ad ARPAT e Provincia relativamente ai malfunzionamenti degli ultimi mesi dell’inceneritore di Ospedaletto.
Ciò anche se, durante il ritiro degli  ultimi documenti effettuato lunedì 23 u.s. presso gli uffici della Provincia, un membro del comitato  è stato costretto a firmare un foglio in cui si impegnava a non divulgarne i contenuti alla stampa pena il non rilascio della documentazione richiesta,  introducendo così una pratica mai vista prima e fuori da ogni legittimità !
Faremo volentieri a meno di essere noi a mettere al corrente la popolazione, ma purtroppo il silenzio degli organi preposti ci induce, per senso di responsabilità, a farlo. Non ha infatti ricevuto risposta una lettera inviata al Sindaco di Pisa che chiedeva rassicurazioni riguardo alla salute dei bambini in relazione ai malfunzionamenti riscontrati all’ inceneritore.



Come noto, il 3 novembre 2011 fu spenta la linea 2 dell’inceneritore di Ospedaletto a causa del superamento dei limiti di diossina e dopo pochi giorni fu spenta anche la 1.
Lo spegnimento del 3 novembre arrivò con alcuni giorni di ritardo da quando fu presa notizia del superamento dei limiti, nonostante la legge prescriva di procedere entro poche ore; come motivo, fu addotta la necessità di avere tempo per organizzare nuovi rilievi di diossina il cui risultato avrebbe chiarito i motivi del superamento in modo da provvedere di conseguenza. In realtà, la Geofor, molto prima di conoscere questi risultati,  iniziò gli interventi di adeguamento consistenti essenzialmente nella sostituzione dei filtri a manica al fine di riaccendere quanto prima i forni.
A tal fine la Geofor presenta in data 28 novembre un piano di ripartenza, che viene accettato dalla Provincia, e solo 2 giorni dopo comunica il risultato dei campionamenti del 3 novembre: da essi emerge un eclatante superamento dei limiti di ben 7 volte. La Geofor cerca di giustificare tali valori come uno “sbaglio” oppure “non rappresentativi”; fatto sta che si può invece presumere che dal 27  settembre (data del campionamento in cui è stato rilevato il primo superamento del limite) fino al 3 novembre i valori siano stati costantemente superiori ai limiti. Per quanto riguarda l’attendibilità delle misure effettuate il 3 novembre, i documenti precisano che l’ARPAT ha presieduto sia al momento del prelievo che dell’ inizio dell’analisi,  condotta presso il laboratorio privato di cui si avvale Geofor; infatti nessuna delle misure di cui stiamo parlando è mai stata eseguita dall’organo di controllo (ARPAT).
Quel giorno vengono condotte misure anche prima dei filtri: dal confronto della diossina prima e dopo sembrerebbe di capire che non sono i filtri a non funzionare, in quanto fanno quello che possono nell’abbattere valori spropositati di diossina subito dopo i forni (si passerebbe da 25 volte prima dei filtri a 7 volte superiore il limite dopo i filtri)
Tuttavia si procede lo stesso a riattivare la linea 2 in data 9 dicembre, ma ahimè, ulteriori problemi tecnici evidentemente “non previsti” impediscono la ripartenza. Intanto il 1 dicembre era stata riattivata la linea 1, chiusa anch’essa per un “disallineamento dei valori di diossina riscontrati” così come alla Geofor piace chiamare il superamento dei limiti (registrato ad ottobre).
Finalmente, in data 13 dicembre, l’ARPAT scrive al Sindaco, Autorità Sanitaria del Comune di Pisa,  e all’USL per metterli al corrente dei risultati del 3 novembre affinché possano eventualmente emettere provvedimenti di tutela della salute pubblica, anche in vista il 19 dicembre del nuovo tentativo di ripartenza della linea 2.

Non sappiamo poi cosa sia successo.

Casualmente viene protocollata il 19 dicembre una richiesta firmata da quasi 100 genitori dell’istituto Comprensivo Gamerra  nella quale si chiede al Sindaco (e ad USL ed ARPAT) notizie sulle conseguenze sulla salute dei bambini che il superamento dei limiti di diossina può aver provocato nella zona.

Purtroppo l’assenza di risposte ad oggi, induce a credere che a distanza di 4 mesi dal verificarsi del primo evento di superamento (27 settembre) si continui a non avere certezze : la popolazione della zona vive con ansia questa situazione e vuole sapere dagli enti preposti se vi sia pericolo, o no, per la salute.

Anche l’ultimo tentativo, del 27 dicembre, per quello che sappiamo, di alimentare l’inceneritore con un rifiuto “mixato ad hoc” (ma non era vietato il mescolamento dei rifiuti?) non ci rassicura e ci fa dubitare su una veloce soluzione del problema.

Quanti “tentativi” dovranno subire ancora i cittadini sulla propria pelle?

Che l’inceneritore non ce la fa più lo ha ammesso varie volte sulla stampa anche la GEOFOR e, considerati i veleni che produce dai camini nonostante le ingenti risorse già spese…SARA’ DAVVERO IL CASO DI CHIUDERLO definitivamente ?

indirizzo di NBP

Pubblicato Sabato 28 Gennaio 2012 - 10:19 (letto 2233 volte)
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