Cascina: l’ambiente in provincia di Pisa è sempre più “Cosa Loro”


riceviamo e pubblichiamo integralmente il comunicato stampa di Legambiente Valdera del 4 febbraio, relativo al progetto Ecofor per lo smaltimento di rifiuti contenenti amianto presso la discarica del Tiro a Segno di Cascina

 


 

L’ambiente in provincia di Pisa è sempre più “Cosa Loro”

Le osservazioni presentate dai cittadini vengono esaminate dopo che le decisioni sono già state prese, questo è quanto avvenuto con il progetto Ecofor service per lo smaltimento di rifiuti contenenti amianto presso la discarica del Tiro a Segno di Cascina dove la Conferenza dei Servizi si è espressa il 22 dicembre 2011 mentre il termine per la presentazione delle osservazioni da parte di cittadini ed associazioni era il 7 gennaio 2012.

Tra gli svariati progetti di smaltimento rifiuti presentati nella nostra zona, a dicembre ha fatto comparsa anche quello di Ecofor per la discarica del Tiro a Segno di Cascina. Tale discarica, attiva già prima degli anni ’80, è stata caratterizzata da continui ampliamenti e problemi di inquinamento ambientale, tanto che già nel 2002 era ritenuta necessaria la realizzazione di opere per la messa in sicurezza e successiva riqualificazione ambientale dell’area. Finalmente a marzo 2011 l’allora Sindaco di Cascina Franceschini annunciava sui giornali l’inizio dei lavori di bonifica e la conseguente realizzazione di un bel parco pubblico: Ecofor service avrebbe realizzato le opere di bonifica in cambio della possibilità di ampliare la stessa discarica di ulteriori 170.000mc per smaltirvi rifiuti inerti, recuperando così i costi sostenuti.
Dopo aver ricevuto l’autorizzazione all’ampliamento della discarica, Ecofor service chiedeva all’Ufficio Ambiente della Provincia di Pisa la possibilità di smaltire Rifiuti Contenenti Amianto (RCA) al posto degli inerti. Tale possibilità veniva accordata utilizzando lo strumento della Determina Dirigenziale, facendo passare lo smaltimento di RCA dagli iniziali 7.100mc a 31.600mc.
Ad ottobre 2011 Ecofor service presentava una nuova richiesta di autorizzazione per destinare 79.000mc allo smaltimento di RCA e riproponeva la stessa richiesta, a distanza di appena un mese, per 143.200mc, lasciando propendere verso l'idea di una non chiara valutazione del progetto da parte dello stesso proponente se non addirittura di un atteggiamento volto a massimizzare le quantità conferite senza adeguati approfondimenti.
La Provincia di Pisa era chiamata a valutare se per un simile progetto fosse necessaria una Valutazione d’Impatto Ambientale (VIA) e per questo motivo Legambiente Valdera presentava le proprie osservazioni entro i tempi stabiliti dalla legge e contestualmente richiedeva il verbale della Conferenza dei Servizi tenuta in data 22 dicembre 2011. Appena ricevuto tale verbale si rilevava che la Conferenza dei Servizi si era già espressa a dicembre in modo definitivo stabilendo che non era necessario attivare la procedura di VIA per quanto richiesto, prescrivendo solo pochi ulteriori controlli.

La Legge Regionale 10 / 2010 all'art. 49 dice:
1. “L’autorità competente, tenuto conto delle osservazioni pervenute e dei pareri delle amministrazioni interessate, sulla base degli elementi di cui all’allegato D alla presente legge, verifica se possa essere esclusa la presenza di effetti negativi significativi sull’ambiente”...
Evidentemente questo non vale per la Provincia di Pisa dove la partecipazione di cittadini ed associazioni viene completamente sminuita (per non parlare dei risultati di Percorsi Partecipativi ignorati).

Le osservazioni presentate da Legambiente Valdera sono inerenti: tempi e modalità della Conferenza dei Servizi, la carenza di valutazione dei potenziali rischi sanitari per la popolazione, la necessità di limitare la quantità di Rifiuti Contenenti Amianto ad una quantità compatibile con lo stato critico della discarica e delle falde, le caratteristiche geomorfologiche e sismiche dell'area della discarica, la mancata valutazione di alternative strategiche, la mancata valutazione della provenienza dei RCA da smaltire e la mancanza di un Piano Finanziario circa i proventi derivanti dal cambiamento di natura della discarica rispetto ai costi della bonifica.

Chiediamo quindi che la procedura di verifica di assoggettabilità alla V.I.A. sia considerata non correttamente svolta e ne chiediamo l’annullamento da parte della Provincia stessa in via di autotutela.

Legambiente Valdera





Articolo tratto da: Coordinamento Gestione Corretta Rifiuti Valdera - http://www.cgcrvaldera.it/
URL di riferimento: http://www.cgcrvaldera.it/index.php?mod=none_News&action=viewnews&news=1328515151